Forum

Ok, ricarico le foto.

Ecco le foto ricaricate e più piccole, sorry.

Lucio

Ciao Lucio
concordo con te per quanto riguarda la robustezza e la precisione dei nostri tornietti amatoriali ma questo non impedisce comunque di ottenere degli ottimi risultati, soprattutto per quanto riguarda il trattamento delle superfici. Per quanto concerne il raggiungimento di una data quota attraverso la rettifica è senz'altro più difficile, soprattutto se ci si deve affidare solo ed esclusivamente al nonio per gli spostamenti delle parti mobili. anche in questo caso però con opportuni accorgimenti si possono ottenere risultati abbastanza vicini a quelli ottenibili con macchine specifiche e ben più costose. Nello specifico mi riferisco ad un fissaggio della rettificatrice sul carro nella maniera più rigida possibile, all'eliminazione dei giochi della slitta del carro e al monitoraggio dei movimenti (trasversale per quanto riguarda la precisione dei diametri) del carro mediante un comparatore con scala millesimale come appunto è il nonio delle rettificatrici. Gli avanzamenti al di sotto del centesimo poi hanno benefico effetto anche sulla stabilità della macchina in lavorazione. Ottima anche la boccola di riduzione per l'utilizzo del Dremel nello stesso alloggiamento del trapano.
Detto questo il tuo lavoro è veramente buono sia dal punto di vista realizzativo che dal punto di vista della praticità e velocità di utilizzo dell'assieme. Sempre nell'ottica della ricerca della maggiore rigidità possibile, se invece di un attacco per adattarci il trapano avessi realizzato un "modulo" che si montasse sul carrino al posto della torretta o, addirittura, al posto del carrino stesso, forse tutto l'assieme risulterebbe più stabile perdendo, ovviamente, in praticità e velocità d'uso.
Qui sotto il link del "modulo rettificatrice" (evoluzione della rettificatrice tangenziale oggetto del post) che ho realizzato io, che si può adattare alla fresatrice (diventa una rettificatrice tangenziale) o al tornio (diventa una rettificatrice per alberi). Rispetto alle ultime foto pubblicate ho introdotto alcune migliorie, ho aggiunto ala base del trafilato a L in alluminio un piatto in acciaio da 50x5 mm (per renderlo più resistente alla flessione) e l'albero che veniva preso dal portapinze ER è stato sostituito con un CM3 autocostruito ( smontabile per poter montare il modulo sul tornio), questo per aumentare la rigidità e lo spazio tra mandrino e morsa ( ho recuperato la lunghezza del portapinze ER). Lo uso prevalentemente sulla fresa, anche come affilatrice e devo dirti che sono soddisfatto sia della stabilità che del risultato dei lavori.

http://www.ebgmodels.it/?page_id=1622&mingleforumaction=viewtopic&t=1134.4

Un saluto Franco

Ciao Lucio
La mia fresa nasceva con un cambio a due velocità ad ingranaggi di plastica che, per mia inesperienza si sono "sdentati" alla prima lavorazione. Li ho sostituiti con un set in metallo e tutto è andato per il meglio. Poi per motivi di rumorosità ho modificato la trasmissione da ingranaggi a cinghia. Il set che ho acquistato ha la puleggia che si collega al mandrino in alluminio, con un abbondante e spesso mantello. Ho fatto un foro da 5 mm filettato M6 nella piastra in acciaio che regge il motore e copre l'intera superficie superiore della testa della fresatrice. Tale foro prosegue, sempre filettato M6, nel mantello della puleggia. Questo permette di avvitare una spina da M6 che blocca il mandrino. E' più difficile da spiegare che da fare Lucio, in meno di un'oretta fai tutto smontaggio e rimontaggio compreso. Ti allego una foto (nel post non si vede il blocco del mandrino) da cui si capisce, spero, come ho operato. La vite M6 rimane in sede (la molla impedisce una rotazione accidentale, magari per le vibrazioni) e la filettatura consente un blocco granitico del mandrino senza nessun gioco che invece ci sarebbe stato con l'inserimento di una semplice spina liscia.
Se la cosa ti intriga sai che sono a disposizione, hai anche la mia mail per cui non porti problemi.
Ciao
Franco

bene, tienici aggiornati

Franco