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Autore Argomentotrattamenti galvanici
mario
Raffinato Tornitore
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Post Re: trattamenti galvanici
il: December 16, 2014, 20:51
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Ciao Giuseppe, sto cercando di addentrarmi nei meandri della galvanostegia... Ho la necessità di riprodurre un piccolo stampo in plastica, pensavo di poterlo fare con una elettrodeposizione a spessore di rame. Puoi darmi le dritte necessarie ? Naturalmente se è possibile.
grazie mario

glob
Raffinato Tornitore
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Post Re: trattamenti galvanici
il: December 16, 2014, 22:17
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Ciao Mario,
la elettro deposizione a spessore la si ottiene prolungando il tempo del bagno elettrolitico con alcune avvertenze: dopo una prima deposizione è meglio interrompere, lavare il tutto con acqua distillata e poi riprendere con una seconda deposizione, terza, quarta... Andrebbe anche controllata la densità della soluzione elettrolitica con un densimetro. Tieni presente però che gli spessori elettro depositati sono molto sottili dell'ordine di qualche micro metro (da 2 a 5) per bagni di almeno una decina di minuti.. Sicuramente puoi allungare i tempi del bagno elettrolitico, ma attento a non far scaldare la soluzione: qualche decina di milliampere in meno e tempi più lunghi vanno bene. A livello industriale fanno elettro deposizioni a spessore anche di oltre 1 mm, ma come facciano non so.
Sono curioso: cosa stai marchingegnando?
Saluti Giuseppe

mario
Raffinato Tornitore
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Post Re: trattamenti galvanici
il: December 17, 2014, 08:39
Cita:

Ola, chiamiamola sfida, anche se il termine è improprio. Ho un amico di vecchissima data, nome molto noto all'interno del giro del modellismo statico che è "in crisi" per la difficoltà, lungaggine, e costi nell'ottenere parti di carrozzeria di automodelli. Io sono convinto, magari a sproposito, di poter ottenere un buon risultato con la elettrodeposizione. Vorrei tentare alcuni esperimenti in questa direzione e se positivi proporglieli.
Ho trovato nella letteratura che sto spulciando, due tipi di ramatrua, basica e acida, la prima per depositi sottili, la seconda per depositi a forte spessore. Il bagno per il secondo tipo di deposizione è composto da : Solfato di rame g150, Acido solforico cc30, Acqua cc1000 Tensione 2.5-3V corrente 30mA/cm2, Temperatura del Bagno 35°, Anodo in rame e agitazione. Lo spessore che desidererei raggiungere è sui 0.7 - 0.8 mm,
Cosa ne pensi ?
ciao mario

glob
Raffinato Tornitore
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Post Re: trattamenti galvanici
il: December 17, 2014, 21:22
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Ciao Mario,
per una deposizione a spessore il bagno deve essere acido (quello di cui avevo parlato io era basico con NaOH e va bene appunto per placcature o depositi sottili). 30 ml di acido solforico in 1000 di acqua fanno una soluzione acida al 3%: la soluzione è pertanto decisamente acida. Il solfato di rame deve essere puro(quello da dare sulle vigne non penso vada bene) pena impurità nel deposito e lo stesso dicasi per gli anodi di rame. Puoi trovare questi reagenti da un fornitore di prodotti chimici.
Due parole invece su tensione e corrente: è importante avere una corrente regolabile: con troppa rischi di bruciare il modello , con poca il deposito può non venire omogeneo.
Fatto il generatore di corrente per bagni galvanici, ti conviene fissare un valore in uscita di tensione un po' superiore a quello consigliato (ad esempio 5 volts) e questo lo puoi ottenere con un resistore di potenza sicuramente meno costoso di un reostato di potenza; prima del trasformatore principale io metterei un dimmer per carichi induttivi: con questo puoi variare agevolmente la tensione in entrata e conseguentemente quella in uscita. Poi è importante il calcolo della superficie esposta per sapere quanti ampere fornire,
la corrente la puoi variare finemente anche allontanando o avvicinando anodo e catodo; il catodo (oggetto da ramare) deve trovarsi tra due anodi di rame la cui superficie deve essere maggiore del modello da ramare (lo deve coprire), poiché il modello non sarà quasi certamente una superficie piana , per avere un buon deposito, io farei ruotare lentamente il modello.L'agitazione è necessaria lo stesso, ed anche la temperatura va tenuta sotto controllo per evitare ebollizioni..... Se il modello è in plastica deve prima essere reso conduttore ad esempio con uno spray a base di grafite: la DUE-CI ELECTRONICS s.n.c. di Verona ne ha in catalogo uno ottimo :N-77 (www.duecielectronic.it)
Che altro dire? buona fortuna e attenzione a quando prepari la soluzione acida, la galvano-tecnica è retta sì da leggi elettrochimiche precise, ma la pratica ha il suo peso..........
Se hai dei dubbi e se sono in grado di risponderti, domanda.
Saluti e auguri, Giuseppe

mario
Raffinato Tornitore
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Post Re: trattamenti galvanici
il: December 17, 2014, 22:42
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Grazie delle dritte, sono nella fase ..mistico contemplativa.. nella quale sto leggendo un po' di tutto sull'argomento. Ho trovato in una una libreria di libri antichi un volume che ha attirato la mia attenzione. "Enciclopedia pratica per le industrie galvanoplastiche" edito dalla Hoepli nel 1909, allora costava ben 5,5 lire. Molto bello, a mio giudizio ben fatto. Ne ho visti altri sempre dello stesso editore, che ho intenzione di acquistare in un prossimo futuro. Li trovo estremamente comprensibili con un sapore affascinante di retrò, non so spiegare la sensazione di piacevolezza che si viene a instaurare tenendolo tra le mani e sfogliandolo.
Roba da feticista eh.. No, sono sicuro che anche tu sai di cosa parlo.
Comunque, non appena inizierò a fare l'apprendista alchimista ti renderò partecipe dei miei esperimenti.

ciao mario

glob
Raffinato Tornitore
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Post Re: trattamenti galvanici
il: December 18, 2014, 21:31
Cita:

Ciao Mario,
certo che so di cosa parli: tra i libri che mi tengo cari, che mi ha lasciato il mio papà, c'è una coppia che ogni tanto riprendo con "gusto": la lavorazione dei metalli del "Dott. Ing.
Ramiro Morucci, (VIII ed. Marzocco 1946). Li ho appreso quello che c'era da sapere su misurazioni, tracciature, lavorazioni varie....Avolte mi chiedo come facessero a raggiungere le quote imposte o la planarità a suon di lima e di raschietti....I libri "antichi" ("vecchi" non è il termine appropriato) per me sono dei veri tesori, e come tali vanno trattati.
Saluti Giuseppe

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