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Autore ArgomentoInquinamento Polveri Sottili e disinformazione
mario
Raffinato Tornitore
Posts: 1633
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Post Inquinamento Polveri Sottili e disinformazione
il: January 1, 2016, 18:23
Cita:

Probabilmente anche voi abitate in città avvolte da una cappa di polveri sottili, smog e chissà da cos'altro. Ci hanno detto che inquiniamo, usiamo troppo l'automobile, io l'automobile non la difendo, la uso come molti per la gita fuoriporta e per fare la spesa grossa, abbiamo case troppo riscaldate, insomma .... se siamo conciati così è colpa nostra.
Io non ci stò a sentirmi trattato da untore senza che vengano presi in considerazione anche altri capitoli che concorrono al malessere del sistema. I nostri "rappresentanti" battono la grancassa stando bene attenti a non pestare i calli a coloro che detengono grandi interessi e che sono pesantemente parte in causa all'inquinamento in generale.
Non si parla di quanto inquinino gli inceneritori (chiamati con una piroetta semantica termovalorizzatori).
Non si sfiorano neanche lontanamente i danni ambientali prodotti dai motori marini e dai motori aerei a turbogetto.
Visto che siamo ancora nell'intorno del Natale prendo a prestito una battuta efficace ad indicare lo stato delle cose. "Ci stanno facendo credere che Gesù sia morto dal freddo e non a causa della crocifissione".
Adesso mi calmo poichè ho fatto un "fuori giri".

Allego un link, dove è possibile leggere qualcosa a riguardo: http://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/carbon-capture/aerei-e-navi-emettono-di-tutto-ma-tutti-a-far-finta-di-niente/

per chi non ne avesse voglia propongo un piccolo estratto:

"DAI TURBOGETTI ESCE DI TUTTO – I motori degli aerei producono, ossido di azoto (NOx), idrocarburi (HC), monossido di carbonio (CO), ossidi di zolfo (SOx) particolato (PM) ed anche anidride carbonica (CO2). Negli studi precedenti si presumeva che le emissioni inquinanti fossero più dannose durante le fasi di decollo e atterraggio in quanto più vicine al suolo. Ricordiamo peraltro che in fase di decollo è richiesta massima potenza ai motori, quindi massima emissione di prodotti della combustione. Tuttavia una nuova ricerca ha stabilito che le emissioni ad una certa quota sono le più critiche. “Abbiamo riscontrato che le emissioni provocate dagli aerei oltre i 900 metri di quota, sono la causa della maggior parte delle morti” afferma il responsabile della ricerca Steven Barret, un ingegnere areonautico del MIT (Massachusetts Institute of Technology). Le cosidette polveri sottili sono il maggior responsabile dei danni alla salute umana, specialmente se, una volta inalate nei polmoni, entrano in circolo nel flusso sanguigno. Quando un aereo vola ad altitudini da crociera sopra le nuvole, i venti possono spandere lontano gli agenti inquinanti permettendo ai venti di spostare queste sostanze e farle cascare a terra a distanze fino a 10.000 km dalla rotta dell’aereo. Lo zolfo, presente nei combustibili dei jet, è forse il maggior agente killer, ma con un piccolo costo, stimabile in 5 centesimi americani per gallone (14 centesimi di euro ogni 4,5 litri), gran parte dello zolfo (il maggior fattore di inquinamento) potrebbe essere rimosso. La componente NOx, correlata al processo di combustione nei motori aeronautici, è essenzialmente presente alle basse quote. NOx è una sigla generica che identifica collettivamente tutti gli ossidi di azoto e le loro miscele. Per limitare le emissioni di NOx è fondamentale che la combustione avvenga nel modo più uniforme possibile, evitando picchi di temperatura. Invece, nel caso dei motori aeronautici, si forma il thermal NOx, poiché si è in presenza di elevate temperature e di una grossa quantità di ossigeno. Il triossido ed il pentossido di azoto possono reagire con l’umidità atmosferica e produrre acido nitrico (corrosivo e tossico), presente nelle cosiddette piogge acide che cadono sulla superficie terrestre. Con il termine piogge acide si intende generalmente il processo di ricaduta dall’atmosfera di particelle, gas e precipitazioni acide, causate essenzialmente dagli ossidi di zolfo (SOx) e, in parte minore, dall’acido nitrico sia per cause naturali che per effetto di qualsiasi attività umane ed animale. Dal quadro che emerge, appare chiaro che le istituzioni si preoccupano, da oltre 20 anni, di curare il raffreddore quando invece imperversa la peste."

Non mi resta che augurarvi un buon 2016

mario

glob
Raffinato Tornitore
Posts: 1136
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Post Re: Inquinamento Polveri Sottili e disinformazione
il: January 2, 2016, 21:07
Cita:

Ciao Mario,
mi sono andato a guardare il link fornito e, da ex prof. di chimica , concordo pienamente su tutto. Purtroppo finché ci sarà il petrolio ed il carbone come fonti primarie di energia abbiamo poco da sperare: la "fissione fredda" potrebbe essere la soluzione, ma invece di alimentare la ricerca in tal senso si fa di tutto per boicottarla: troppi sono gli interessi legati alla "fusione calda"....Stiamo già vedendo gli effetti dei cambiamenti climatici: è dell'altro giorno la notizia di tornado in Texas con venti ad oltre 600 Km./ora: eppure c'è chi dice che il"climate change" è una invenzione degli ambientalisti....
Che dire? Buon anno e tanta buona salute a tutti, Giuseppe.

marco8973
Raffinato Tornitore
Posts: 1088
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Post Re: Inquinamento Polveri Sottili e disinformazione
il: January 5, 2016, 07:03
Cita:

Ciao Mario e Giuseppe,
Mi trovo d'accordo con le vostre opinioni e sono consapevole che il "climate change" dovuto a noi UOMINI è causa dei vari disastri ambientali, le soluzioni per smorzare i suoi effetti ci sono, ma le solite LOBBY a tutti i livelli e in tutte le nazioni sono attratte dal Dio denaro quindi non gli interessa nulla fino a quando non vedono calare il loro gruzzolo monetario.

A presto Marco.

EM500
Raffinato Tornitore
Posts: 380
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Post Re: Inquinamento Polveri Sottili e disinformazione
il: January 6, 2016, 11:53
Cita:

Ciao a tutti
Leggendo quanto sopra debbo dire che mi sono davvero tirato su il morale, infatti è dal lontano 1972 quando usci il rapporto del Club di Roma commissionato al famoso MIT di Boston e denominato "The Limits of Growth" ovvero (I Limiti dello sviluppo). già da allora alcuni dei più illuminati della comunità scientifica mondiale tra cui il nostro Aurelio Peccei si preoccuparono di far sapere al mondo che di quel passo il nostro pianeta non ce l'avrebbe fatta a resisterci. In questo periodo di riposo forzato per via della mia spalla mi sto leggendo il libro pubblicato dall'unico superstite di quel gruppo di scienziati allora componenti del Club di Roma, il libro è di fatto un aggiornamento della situazione del Climate Changing aggiornata all'anno 2012 cioè quaranta anni dopo la pubblicazione dei Limiti dello Sviluppo, la quale situazione è sotto gli occhi di tutti. Questo libro si chiama 2052 e proietta la situazione che presumibilmente ci sarà nell'anno 2052 cioè da ora fra 47 anni. Provate leggerlo !!, ma a piccole dosi per carità.

Fede

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